V (esempio)
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vįj-i pl. -e sm. Lamentazione, pianto,
gemito, vagito, ululato; guaio: mos bėn
vaje, non emettere lamenti (vagiti)
(C.S.); vaj tyj! guai a te!
(SqiRa 206). V. vozhé, hidhėronj.
S. ksim, vajtim, mjerėzķ.
vajtim-i pl. -e sm. compianto, gemito,
lamentazione, trenodģa, carme funebre,
nenia: po te varri Kostandinit dy qirinj
e dy vajtime, ma nella tomba di
Costantino due candele e due pianti
funebri (Raps.). S. vaj, vajtim, zogjė,
bjeg.
vajtłar (i, e, tė) agg. compianto, pianto
con lamentazioni funebri; qč shumė i
vajtuar, č stato molto compianto (Fra.).
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Sistemazione del Dizionario
Si puņ:
. Trovare la parola richiesta nel
Vocabolario Italiano
lamento = vaj, vajtim,
rėkim, qarje, ksim
. Trovare riferimenti sull' Autore
che la impiegņ, e dove
(C.S.): Canti Sacri di Giuseppe Schirņ
(SqiRa 206): Rapsodie Albanesi di
Giuseppe Schirņ
. Brevi biobibliografie di questo e di altri autori
si trovano sull'inizio del Dizionario.
. Imparare come il popolo Arbėresh impiega/
impiegava il vocabolo
(Raps.): Rapsodie popolari
(Fra.).: Si riferisce a una frase
usata in Frascineto.
Per ascoltare un lamento funebre di Frascineto
("O, figlia mia, gioia mia, per me eri tutto!")
Per vedere il testo e pentagramma di un'altro
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